PASTA CON I TENERUMI

Pasta chi tinnirumi

 

PASTA CON I TENERUMI

Pasta chi tinnirumi

 

Storia

La pasta con i tenerumi è un primo piatto della tradizione popolare, tipico del periodo estivo. Si tratta di una minestra preparata con i germogli e le foglie tenere della zucchina lunga siciliana, i cosiddetti tinnirumi, il pomodoro a picchio pacchio (cioè saltato in padella con l’aglio), il basilico e il formaggio (caciocavallo a tocchetti o ricotta salata).

Solitamente il formato di pasta preferito è lo spaghetto spezzato, anche se molte ricette riportano la margherita, sempre spezzata. I tenerumi, larghe foglie a forma di ventaglio dal colore verde scuro e dalla consistenza vellutata, che in altri territori vengono trattati come semplici scarti, sono dunque i protagonisti di una ricetta unica, sconosciuta altrove ma immancabile sulle tavole siciliane. Piatto d’origine contadina, è presente in molte zone dell’isola in diverse varianti, distinte per la brodosità più o meno accentuata, l’aggiunta della zucchina, l’inserimento del formaggio etc. Al di fuori della Sicilia è difficile trovare tale preparazione anche perché è strettamente collegata alla presenza nel territorio di una specifica zucchina, la Lagenaria longissima, anche detta zucchina serpente o zucchina pergola (la diversità dei nomi con cui è conosciuta deriva dal tipo di coltivazione: essa infatti, essendo una varietà rampicante, può essere lasciata a terra, e allora si arrotolerà su stessa come un serpente, oppure essere situata vicino a dei sostegni che la faranno crescere in lunghezza). Diversamente da altre cucurbitacee, che furono introdotte in Sicilia, e in Europa in generale, soltanto dopo la scoperta dell’America, si hanno tracce della presenza e dell’utilizzo alimentare della Lagenaria longissima sin dai tempi dei Fenici, circa 7000 anni fa: coltura originaria dell’Asia tropicale, oggi viene considerata una specie autoctona siciliana. La cucuzza longa, come viene chiamata in dialetto, è ampiamente diffusa negli orti casalinghi e viene coltivata soprattutto per poterne utilizzare i tenerumi, la cui raccolta va da giugno a settembre. Pur essendo una minestra brodosa, la pasta con i tenerumi è considerata una preparazione rinfrescante e depurativa, adatta a combattere la calura estiva. Sebbene possa sembrare un controsenso, in realtà è assodato che in presenza di temperature alte è consigliabile introdurre liquidi caldi e non freddi, poiché grazie all’aumento della temperatura interna rispetto a quella circostante, il corpo, con la sudorazione, cede calore. La pasta con i tenerumi è una vera e propria specialità, uno di quei piatti in cui l’esaltazione della materia prima raggiunge livelli altissimi. Essa infatti è riproposta, spesso associata al pesce, nella gastronomia contemporanea e non è un caso che Heinz Beck, chef tre stelle Michelin, consideri quella preparata dalla suocera, di origine palermitana, “il piatto più buono della tradizione”, “pieno di sapori veri”.

Ricetta

INGREDIENTI (dosi per 4 persone)

  • 2 mazzi di tenerumi
  • 4-5 pomodori maturi
  • 200 gr di spaghetti spezzati
  • 2-3 spicchi di aglio
  • Basilico fresco
  • Olio extravergine di oliva q. b.
  • Sale
  • Caciocavallo (o ricotta salata)

Lavare i tenerumi con abbondante acqua. Selezionare le foglie più verdi e più vellutate al tatto, tagliarle a strisce, quindi metterle a bollire in acqua salata per 5-10 minuti. Nel frattempo preparare il pomodoro “a picchio pacchio”: fare rosolare l’aglio in padella con l’olio, aggiungere il pomodoro tagliato a pezzi e salare. Fare cuocere a fiamma bassa per 15 minuti circa, ovvero il tempo necessario affinché si restringa il sugo. Una volta cotti i tenerumi, aggiungere il pomodoro e calare gli spaghetti spezzati (l’acqua non deve essere eccessiva in quanto il risultato finale deve essere una pasta con le verdure brodosa). Regolare di sale e aggiungere, a fine cottura, i tocchetti di caciocavallo. Servire calda, con un filo d’olio a crudo e foglie di basilico fresco. Se non si è usato il caciocavallo, si può grattugiare della ricotta salata.